Uno “stargate” che unisce due città a 600 Km di distanza
Possono guardarsi, interagire tra loro e comprendere che, nonostante tutto, siamo tutti uguali, da una parte e dall’altra: Vilnius, in Lituania, e Lublino, in Polonia, sono ora “collegate” da un portale tecnologico. Uno schermo che, per certi versi, ricorda quello visto nei film di fantascienza e che vuole essere un “ponte digitale” tra le città
“Dall’alto l’Europa è un reticolo di luci, collegamenti, i cui confini sono solo dentro le menti delle persone”, aveva detto già Luca Parmitano, l’astronauta italiano comandante della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Qui sulla Terra, invece, i confini che separano i Paesi, le popolazioni, le comunità e le culture sono da sempre oggetto di guerre, scontri e diatribe. A Vilnius, la splendida capitale della Lituania, a pochi passi dalla stazione centrale, è stato recentemente installato un grande schermo rotondo e tecnologico, un “portale per collegare i cittadini e i turisti ad un’altra città”, in tempo reale.
Vilnius e Lublino, unite già nella Storia
Grazie ad una telecamera, lo schermo smart mostra infatti le immagini in diretta di Lublino, una delle più antiche città polacche, distante oltre 600 chilometri dove, in Plac Litewskisi, si trova uno schermo “gemello”. Il portale ha una forma circolare che simboleggia la ruota del tempo e, nella fantascienza, rappresenta un varco spaziotemporale. In qualche modo ricorda il “portale verso un altro mondo” visto nel film Stargate del 1994.
“Volevamo creare un ponte digitale tra le due città”, hanno spiegato i promotori del progetto, creato dall’azienda Go Vilnius.
Lublino e Vilnius, in realtà, hanno già un collegamento storico importante visto che l’Unione di Lublino, un atto politico col quale fu sancita la fusione del Regno di Polonia e del Granducato di Lituania fu siglato proprio a Lublino, il 4 luglio 1569. Quell’unione creò un unico Stato, la Confederazione polacco-lituana, uno dei paesi più grandi d’Europa a quel tempo.
Lo scopo del progetto: incoraggiare le persone a “ripensare al significato dell’unità”.
“Circondarsi solo di coloro che sono vicini e parlano la nostra stessa lingua ci dà conforto e un senso di stabilità. Limita però la prospettiva del mondo alla nostra ristretta cerchia interna”, si legge sul sito.
Benediktas Gylys, l’ideatore di “Portal” ha affermato: “L’umanità sta affrontando molte sfide di vitale importanza, come la polarizzazione sociale, i cambiamenti climatici o questioni economiche. Non è stata la mancanza di brillanti scienziati, attivisti, leader, conoscenze o tecnologie a causare questi problemi, ma il tribalismo, l’assenza di empatia e una percezione ristretta del mondo, spesso limitata ai nostri confini nazionali”.
Le persone, da una parte all’altra del portale, hanno iniziato a comunicare tra loro, tramite saluti, baci, gare di flessioni o semplicemente osservandosi l’un l’altro.
Il progetto è “un ponte che unisce e un invito a superare pregiudizi e disaccordi che appartengono al passato”, sottolinea Benediktas Gylys.
Il cerchio è stato progettato dal Centro di Creatività e Innovazione dell’Università Tecnica Gediminas di Vilnius “LinkMenų fabrikas” e i lavori sono durati cinque anni.
from: viaggi.corriere.it – foto from https://vilniustech.lt/